Ha conquistato il Premio come Miglior Documentario 2020 al nono “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema“ il lungometraggio di Maria Luisa Forenza “Mother Fortress”, un’opera vissuta in prima linea raccontando in un monastero siriano la pericolosità quotidiana delle vite dei religiosi, e seguendo convogli umanitari di pronto soccorso che dall’antico villaggio cristiano di Qarah si sono spinti attraverso terreni minati dagli opposti fronti della guerra terroristica: Homs, Aleppo, sino a raggiungere Raqqa, Deir Ezzor e il fronte del fiume Eufrate. La motivazione con cui la giuria ha decretato il riconoscimento è stata la seguente: “Per aver saputo raccontare il coraggio di una fede che è riposta più nell’uomo che nel divino, per aver puntato un faro su una zona d’ombra del mondo e della nostra storia, per aver delineato i contorni del coraggio di una donna che combatte una guerra silenziosa con l’arma della bontà.”
La regista sarà ospite martedì 25 agosto nel Tg diurno di Rai News per narrare della sua esperienza umana e artistica che l’ha condotta a realizzare, in più riprese dal 2014 al 2017, un film-documentario oggettivo e antiretorico, definito recentemente da Alfredo Baldi “miracolo di sapienza narrativa, raggiunta attraverso la semplicità, la sincerità e la sottrazione”.
Mother fortress, Menzione Speciale del Tertio Millennio Film Fest (Città del Vaticano), in Italia è stato precedentemente ospitato in rassegne significative quali il Meeting di Rimini, Milano Movie Week e Festival Human Rights Nights di Bologna. Attualmente fa parte del ciclo “Racconti italiani” distribuiti dalla FICE.
Foto di Alessio Vissani ©